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Il diavolo sta nei dettagli

Questo magnifico stallone presentava una conformazione con rotazione interna del dito (cagnolismo), zoccoli stretti e deformati a livello dei talloni e soffriva di grosse setole discendenti sanguinanti a livello dei quarti interni di ambedue gli anteriori.

Ricoverato in un centro specializzato per la riabilitazione di cavalli con problematiche dell'apparato locomotorio, al nostro soggetto era stato applicato una ferratura terapeutica che mirava a sollevare il dolore e a favorire una ricrescita sana dello zoccolo dalla corona in giù (setole discendenti cosi gravi necessitano di almeno 4 - 6 mesi per una risoluzione che permetta l'impiego sportivo agonistico del soggetto).

Dopo apertura, pulizia e medicazione delle setole il cavallo era stato dotato di ferri a due barbette laterali con larga traversa, solette ammortizzanti a rete e poliuretano elastico a rapido indurimento, che interposto tra suola e soletta, aveva lo scopo di reclutare il fettone, le barre e la suola alla funzione d'appoggio per scaricare in questo modo la parete lesa dei quarti mediali (interni).

Purtroppo a 4 giorni di distanza della ferratura il nostro grigio presentava una marcatissima zoppia all'anteriore sinistro con polso digitale aumentato e marcato calore della parte. Alla visita clinica non era difficile stabilire la sede del dolore, più difficile stabilire perché una ferratura che aveva impiegato tanti mezzi tradizionali e moderni causava un aumento del dolore.

Prestando attenzione ai dettagli però si poteva notare che il quarto interno dell'anteriore sinistro aveva la corona deformata verso l'alto, impedendo la naturale e necessaria espansione della cartilagine alare nella fase d'appoggio, inoltre lo spazio lasciato dal maniscalco tra zoccolo e ferro nella zona del tallone interno si era riempito involontariamente con il materiale di sostegno alla suola; il poliuretano nella sua fase ancora liquida si era insinuato nello spazio lasciato libero creando, insieme alla lunghezza un po' eccessiva del tallone mediale del ferro, un sovraccarico invece che un sollievo a livello della regione colpita.

Tolto il ferro, bastò pareggiare di più il quarto - tallone interno, tagliare via la soletta ed il poliuretano elastico in questa zona, accorciare la branca interna del ferro e ripristinare la ferratura così modificata per avere un netto miglioramento.

Attualmente il paziente è avviato verso una pur lenta riabilitazione, che li permetterà in futuro di dare quelle soddisfazioni per le quali era stato acquistato e rappresenta un buon esempio della necessità di collaborazione stretta tra proprietario - maniscalco e veterinario per affinare nei dettagli le soluzioni ortopediche per cavalli che presentano zoppie.

L'applicazione di materiali “High tech” non sostituisce i materiali e tecniche tradizionali, ma li può integrare. Nella mascalcia d'oggi come in quella di ieri, contano essenzialmente le stesse qualità di sempre, tra le quali: l'attenzione ai dettagli.

Hans Castelijns D.V.M. - Certified Farrier
Medico Veterinario - Maniscalco

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