Mascalcia

Biomeccanica e podologia equina

L'ippiatra necessita di una buona conoscenza di podologia data l'importanza delle zoppie nella pratica equina.

La podologia equina, come tutte le branche della medicina veterinaria include l'anatomia (com'è fatto), la fisiologia (come funziona), la patologia (come si guasta), la diagnosi (come s'identifica la patologia in causa) e la terapia (come si cura). Strettamente parlando la podologia si limita allo studio del piede o la mano anatomica dal tarso e dal carpo rispettivamente in giù. Ovviamente questo è riduttivo in quanto una zoppia non necessariamente trova la causa nelle regioni distale degli arti. La Biomeccanica applicata in veterinaria, soprattutto al cavallo sportivo studia le forze meccaniche che agiscono nella e sulla machina equina, la biocinetica studia il movimento.

Un esempio che dimostra l'interesse della biomeccanica per chiarire la patogenesi d'alcune zoppie e per indicare le soluzione terapeutiche è data dalla relazione tra la conformazione della scatola cornea e sindrome navicolare. Uno zoccolo con punta lunga e talloni sfuggenti sollecita in grado molto maggiore l'apparato podotrocleare che uno zoccolo a punta raccorciata e con un asse digitale non spezzato all'indietro. (Fig.1)

Questo breve ciclo di lezioni assume che lo studente abbia delle conoscenze adeguate d'anatomia e perciò lo studente che abbia delle lacune (tutti le abbiamo) viene caldamente raccomandato di riguardarsi il suo Barone.

L'ippiatra dipende per la terapia delle zoppie spesso di una buona relazione con il maniscalco.
Le due figure professionali storicamente hanno delle radici comuni.
Oggi giorno il veterinario possiede generalmente delle nozione teorico scientifiche mentre che il maniscalco può vantarsi di un'esperienza empirica notevole. La risoluzione soddisfacente di un caso clinico dipende da una buona comunicazione tra i due; se il veterinario non ha delle nozione basiche di ferratura e di biomeccanica non sarà in grado di ricettare una ferratura terapeutica e/o di controllarne l'efficacia.

Nozioni elementari di mascalcia

I cavalli vengono muniti da ferrature per i seguenti motivi:

  1. Per evitare un consumo eccessivo della scatola cornea quando il consumo dovuto all'impiego del cavallo è maggiore che la crescita dello zoccolo.
  2. Per aumentare la trazione e la sicurezza sui diversi terreni.
  3. Per correggere o prevenire conformazioni non idonee nei puledri in accrescimento.
  4. Per influenzare l'andatura, p. e. in caso d'interferenze tra arti.
  5. Come terapia nelle zoppie.

Pareggio

La mascalcia prevede il pareggio e l'equilibratura degli zoccoli e poi l'eventuale applicazione di protesi fissate allo zoccolo dei quali il più comune di gran lunga è il ferro di cavallo fissati con chiodi.

La realizzazione del pareggio tiene conto dell'appiombo che si può dividere in appiombo nel piano sagittale (dorso palmare o plantare); appiombo nel piano frontale (latero-mediale) e infine appiombo diagonale o nel piano orizzontale particolarmente importanti in cavalli che presentano rotazione interna od esterna dell'arto o di alcuno dei suoi segmenti.( Fig.2)

Alcuni concetti importanti nella realizzazione del pareggio del piede:

  • Nel piano sagittale generalmente si cerca di mantenere un asse digitale non spezzato in avanti o in dietro. La tendenza della maggior parte dei cavalli soprattutto se ferrati è di sviluppare un asse digitale spezzato all'indietro a livello dell'articolazione interfalangea distale (AIFD).
  • Nel piano frontale l'obiettivo è di mantenere i margini articolari delle falangi e del metacarpo-tarso distale paralleli tra loro.
    In caso di deviazioni angolari (Valgismo: articolazione deviata medialmente, segmento distale che si dirige lateralmente; Varismo l'opposto) spesso non è facile realizzare un pareggio appropriato senza un controllo radiografico.
    L'importanza del pareggio appropriato nel piano frontale non è da sottovalutare come dimostrato da Serteyn et al. [1]. (Fig.3)
  • La scatola cornea s'adatta nella sua forma, alla conformazione dell'arto. Quest'adattamento morfo-funzionale dello zoccolo alla conformazione generalmente è utile al cavallo e dovrebbe venire rispettato e assecondato nel soggetto adulto.
    Un esempio è la modificazione che assume lo zoccolo nella forma in caso di rotazione interna (cagnolismo) o esterna del dito (mancinismo) per diminuire il logorio eccessivo sulle articolazioni interfalangee che è l'inevitabile conseguenza di una tale conformazione. (Fig.4)

Ferri e ferratura.

Il ferro ordinario può essere descritto cosi: (Fig.5)

I chiodi.
La benda può variare in larghezza e spessore.
La riga può essere assente, presente solo in mammella e quarti o su tutta la superficie inferiore del ferro. La riga aumenta l'aderenza del ferro su terreni medio-profondi e facilita l'asportazione dei chiodi da parte del maniscalco. Le stampe sono i fori rettangolari dove s'alloggiano le teste e soprattutto il collo dei chiodi, normalmente non vengono piazzati più all'indietro del punto più largo dello zoccolo / ferro perchè i chiodi interferiscono con l'elaterio a livello dei quarti-talloni (l'elaterio è il movimento d'apertura chiusura dei talloni ad ogni ciclo d'appoggio-levata). I ferri esistono in ferro (acciaio), lega dell'alluminio e titanio e materiali sintetici. Ci sono ferrature che prescindono dai chiodi potendo venire incollati allo zoccolo. La loro forma, misura, ecc. è vasta tanto a livello commerciale che usciti dalle mani di un maestro forgiatore.

Prima d'affrontare le ferrature dal punto di vista terapeutico è utile elencare alcune degli svantaggi intrinseci alla ferratura classica, descrivendo i. a. p. il prezzo in mancato comfort locomotorio e in aumentato rischio di patologia da pagare in cambio della protezione da consumo eccessivo:

  • Aumento della leva biomeccanica dal centro d'AIFD al punto di barculamento dorsale - laterale e mediale. (Fig.6)
  • La tendenza ad avere un asse digitale spezzato all'indietro; la muraglia cresce tanto in punta che ai talloni, ma in punta non si consuma mentre che ai talloni sì, dovuto all'elaterio. (Fig.7)
  • Danni e rischi dovuti ai chiodi infissi nella muraglia.
  • Aumento delle vibrazioni ad alto contenuto d'energia trasmessi all'arto durante l'impatto dello zoccolo ferrato su superficie compatte.
  • Rischio di ferite e contusioni maggiore in caso d'interferenze tra gli arti o in caso di calci ad altri soggetti.
  • Rischi di cadute e scivolate su asfalto, cemento e pietre.
  • Aumento del peso all'estremità dell'arto con conseguentemente maggiore flessione articolare e maggior sforzo energetico per la deambulazione.

Un esempio concreto è dato dal, a volte spettacolare, abbassamento dei tempi sul chilometro di cavalli trottatori quando vengono tolto loro i ferri e corrono scalzi. Purtroppo immediatamente dopo la corsa è imprescindibile riferrarli per proteggere gli zoccoli durante gli allenamenti.

Hans Castelijns D.V.M. - Certified Farrier
Medico Veterinario - Maniscalco

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