Mascalcia

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Mascalcia moderna nell'ambito della podologia equina

II. CRITERI DI PAREGGIO E FERRATURA

II. 2. Equilibrio-bilanciamento nel piano sagittale (Dorso- palmare/plantare)

Fig 1
Fig 1

II. 2. 1. Prevenzione

L'equilibrio-bilanciamento nel piano sagittale trova il maggiore accordo tra i podologi, che descrivono come esso dev'essere basato sull'allineamento delle falangi in stazione: essendo in un piede normale la terza falange parallela alla muraglia dorsale, quest'ultima dovrà essere parallela all'asse digitale [3, 4, 9, 13, 15] (fig. 2a).

Fig 2
Fig. 2
Appiombo nel piano sagittale

Molti studi descrivono le conseguenze biomeccaniche negative di un asse digitale spezzato all'indietro (fig. 2c), condizione molto più frequente di quella opposta (fig. 2b).

Le cause che possono portare a questo difetto d'appiombo includono:

  • asse digitale obliquo (fig. 3c);
Fig 3
Fig. 3
Un asse digitale obliquo, spesso associato ad un cavallo lungo giuntato, caricando di più i talloni, può causare un maggior consumo o una crescita minore di questi ultimi.
 
  • iperconicità della muraglia (fig. 4c);
Fig 4
Fig. 4
L'inclinazione della muraglia, quando è molto inclinata rispetto al terreno, corrisponde ad un piede iperconico. Questo tipo di piede ha un elaterio molto marcato e il continuo movimento di apertura e di chiusura causa un notevole consumo di talloni anche con il piede ferrato.
  • eccesso di umidità; oltre che dalla conicità del piede, l'elaterio è influenzato dall'umidità. Le parti interne contengono percentuali maggiori di acqua e perdono più volume quando il piede si secca incastellandosi. Il piede molto molle diventa largo e si consuma facilmente ai talloni dato la sua grande elasticità e la sua minor resistenza.
  • intervalli troppo lunghi tra ferratura e ferratura (fig. 5);
Fig 5
Fig. 5 - In generale si può affermare che un grado di elaterio e di consumo più o meno marcato a livello dei talloni avviene anche nel piede ferrato. Da ciò deriva che si crea uno squilibrio tra lunghezza della punta, dove la muraglia cresce e non si consuma, e lunghezza dei talloni, dove la muraglia cresce ugualmente ma si consuma. Questo squilibrio sarà tanto maggiore quando più lungo sarà l'intervallo tra ferratura e ferratura.
  • Errori di pareggio e ferratura;
  • Sovraccarico del piede controlaterale ad un “grassfoot” (fig. 6) [16].
Fig 6
Fig. 6
Un caso particolare è il cosiddetto Grassfoot o piede da pascolo, dove un atteggiamento particolare del puledro, che porta un arto in avanti e l'altro sotto di sé per meglio arrivare al pascolo, causa lo sviluppo di due piedi distinti; uno diritto ed alto ai talloni, l'altro basso e schiacciato nella parte posteriore. Questo atteggiamento è imputabile ad un sviluppo disarmonico tra lunghezza degli arti e dell'incollatura.
Un asse digitale spezzato all'indietro può essere associato a talloni sfuggenti; però non è raro un asse digitale parallelo alla muraglia dorsale, ma non alla inclinazione dei talloni (fig. 7c).
Fig 7
Fig. 7
Con talloni sfuggenti s'intende una mancanza di parallelismo tra la muraglia dorsale e l'inclinazione dei talloni. Questo implica che i tubuli cornei che scendono giù dalla corona, siano inclinati ad un angolo maggiore con il terreno in punta piuttosto che ai talloni. Benché spesso associato a talloni bassi, ne differisce per il fatto che può presentarsi senza che l'asse digitale sia spezzato e non è correggibile con il semplice pareggio.

Le conseguenze negative di un asse digitale spezzato indietro possono essere riassunte nel seguente modo:

  • aumento della lunghezza delle leve (fig. 8)
Fig 8
Fig. 8 - La lunghezza della leva che va della punta del piede alla proiezione verticale delle articolazioni interfalangea e metacarpo-falangea viene aumentata
  • sollecitazione disarmonica delle strutture flessorie (fig. 9)
Fig 9
Fig. 9
Le strutture flessorie vengono sollecitate disarmonicamente . La scatola cornea e con essa la terza falange, diventando più oblique, mettendo sotto maggior tensione il tendine flessore profondo. Questo comporta una verticalizzazione del pastorale con diminuzione della tensione sul tendine flessore superficiale e sul legamento sospensore del nodello. Da notare che l'angolo acuto distale che descrive il flessore profondo aumenta la pressione a livello di borsa del navicolare.
  • alterazione dei rapporti intra-articolari della corona triangolo-navicolare (figg. 10 e 11)
Fig 10 and 11
 
Fig. 10 e 11
Cambiano i rapporti intra-articolari della interfalangea distale. La seconda falange, verticalizzandosi rispetto alla terza, si rapporta maggiormente con la faccia articolare del navicolare, che a sua volta può cedere meno verso il basso a causa dei suoi legamenti collaterali che lo collegano prossimalmente alla estremità della prima falange. La fase dell'appoggio in cui tutti questi fattori si sommano a dare maggior stress a livello navicolare si trova appena prima del distacco del piede dal terreno
  • maggiore esposizione a contusioni e microtraumi delle strutture palmari/plantari del piede [17]
  • stress laminare a livello dell'ingranaggio derma-cheratofiloso nella parte dorsale (fig. 12) [18]
Fig 12
Fig. 12
La lunghezza eccessiva della punta causa stress laminare sull'ingranaggio derma-cheratofiloso nella parte dorsale della muraglia, specialmente quando si assiste alla formazione di una muraglia dorsale concava non più parallela al dorso della terza falange. Essendo come ricordato prima, la tensione del flessore profondo sulla terza falange già aumentata, non è raro di vedere distacchi laminari in punta, con fenomeni di onicomicosi o tarlo da microrganismi opportunisti o addirittura qualche caso di laminite.
  • atrofia del podovillo coronario a livello dei talloni per eccesso di compressioni e conseguenti disturbi vascolari [17].

Le tecniche di pareggio e ferratura raccomandate includono:

  • intervalli tra ferrature non eccessivamente lunghi (5-6 settimane);
  • pareggio maggiore in punta, minimo ai talloni; in caso di talloni sfuggenti si può rendere necessaria l'asportazione della loro parte piegata disto-cranialmente ed il ristabilimento dell'asse digitale con un rialzo palmare [19] (fig. 13);
Fig 13
Fig 13
  • guarnitura adeguata a livello dei talloni e quarti e lunghezza sufficiente ai rami del ferro (fig. 14);
Fig 14
Fig. 14
Lasciare una guarnitura adeguata a livello dei talloni e quarti ed una lunghezza sufficiente ai rami del ferro. Una regola utile a questo riguardo potrebbe essere quella di lasciare sporgere il tallone del ferro fino a metà distanza tra il tallone del piede e la proiezione verticale del glomo.
  • sedile concentrico per piedi iperconici;
  • spostamento indietro della base d'appoggio del ferro rispetto al piede effettuabile tramite:
  • a) maggiore lunghezza dei rami del ferro;
  • b) punta squadrata;
  • c) ferro a uovo;
  • d) ferro rovesciato;
  • e) ridistribuzione di parte del carico (eccessivo a livello dei talloni) dalla muraglia ad altre strutture come il fettone (ferri a cuore) e/o le barre e la suola (solette + silicone);
  • f) ricostruzione artificiale dei talloni con resine sintetiche;
  • g) ferri rialzati ai talloni;
  • h) interposizione di cunei o solette cuneiformi tra ferro e muraglia [20].

Alcune di queste tecniche specifiche saranno discusse successivamente in maniera più ampia.
Il caso opposto, cioè un asse digitale spezzato in avanti con punta relativamente corta e talloni relativamente troppo alti (fig. 2b), può essere affrontata con:

  • un pareggio maggiore ai talloni che in punta;
  • ferratura a mezza luna in punta (fig. 15a);
  • ferratura con estensione in punta eventualmente più spesso in punta che ai talloni (fig. 15b);
  • estensione dorsale della muraglia con resine sintetiche;
  • scarpette incollabili con estensione in punta per i puledri
Fig 15
Fig 15

Alcune di queste tecniche trovano una descrizione più avanti.
Se il difetto è recidivante dopo ripetute sessioni di pareggio e ferratura correttiva si deve sospettare:

  • a) retrazione del flessore profondo delle falangi;
  • b) laminite cronica;
  • c) lesioni del legamento sospensore del nodello;
  • d) lussazione, nell'arto posteriore, del flessore superficiale delle falangi a livello del calcagno;

cioè tutte le cause “a monte” della scatola cornea stessa. Nel caso di retrazione flessoria e di laminite cronica si può notare un disegno a “ventaglio” delle linee di crescita sulla muraglia, più ravvicinate in punta, più distanziate a livello dei talloni con conseguentemente una muraglia dorsale concava (fig. 16).

Fig 16
Fig 16

Rimane da commentare la convinzione che sarebbe utile una maggiore lunghezza della punta in particolari circostanze agonistiche; alla luce degli studi cinetici effettuati negli ultimi anni, si può affermare che questa è basata su un approccio funzionale errato. La lunghezza della singola falcata e la traiettoria del piede in sospensione rimangono costanti con diverse angolature della muraglia dorsale [21, 22]. Una maggiore efficacia della locomozione, galoppando a velocità costante, si esprime con un accorciarsi del tempo di contatto con il terreno di ogni singolo piede (fase di appoggio) [23]. Le velocità maggiori al trotto sono correlate alla capacità di incrementare la frequenza delle battute, mentre la lunghezza del passo sembra un fattore secondario dopo aver raggiunto un valore minimo [24]. Efficacia locomotiva e velocità assoluta sono cioè correlate ad un piede proporzionato che è facilitato nello stacco dal terreno. Appare ovvio, inoltre, che la carriera agonistica proficua dipende da un allenamento intenso, che può aver luogo solo se si evitano inutili stress all'apparato locomotorio.

Si può concludere che nel piano sagittale un pareggio ed una ferratura che mantengano un asse digitale non spezzato e che equilibrino il baricentro del ferro rispetto al centro articolare interfalangeo distale, sono confermati come il metodo più razionale nella prevenzione delle zoppie.

 

Hans Castelijns D.V.M. - Certified Farrier
Medico Veterinario - Maniscalco

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