Mascalcia

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Mascalcia moderna nell'ambito della podologia equina

III. NUOVI MATERIALI

III. 5. Materiali per la riparazione della muraglia

III. 5. 1. Generalità

La chimica moderna ha realizzato il sogno dei professionisti del piede del cavallo siano essi maniscalchi o veterinari: sviluppare dei materiali che permettano di riparare fratture della scatola cornea, modificarne la geometria e cambiarne l'angolazione.
Molteplici a questo scopo sono stati i prodotti proposti dall'industria, anche se molti di essi non possiedono tutte le caratteristiche qualitative richieste ad un materiale di riparazione idoneo. Queste caratteristiche includono:

  1. Ottima adesività alla cheratina e a materiali di protesi (alluminio, ferro, poliuretano ecc.);
  2. Resistenza meccanica simile a quella della muraglia (p.e. al passaggio dei chiodi);
  3. Elasticità analoga a quella della parete;
  4. Facilità d'uso in campo;
  5. Innocuità per il cavallo e per l'operatore;
  6. Costo contenuto.
Attualmente il prodotto che sembra soddisfare maggiormente questi criteri è il sistema adesivo Equilox© e pertanto la discussione che segue si limiterà alla descrizione dell'uso di questo materiale [61, 72]

III. 5. 2. Descrizione del prodotto e strumenti per l'applicazione

Il sistema adesivo Equilox© è formato da:

  1. Una pasta semifluida divisa in due componenti che miscelati insieme catalizzano formando il prodotto finale. La composizione chimica del prodotto è: metilmetacrilato, acido metacrilico, cicloesilmetacrilato, resina poliestere, etere del digglicidil, bifenol a-dibenzoil perossido, dibutil 1,2 benzene dicarbossilato. Uno dei due componenti contiene colorante che può essere nero per zoccoli pigmentati e giallo per zoccoli non pigmentati.
  2. I contenitori della pasta sono di diverso tipo: contenitori monouso (sempre a due componenti separati di 1-2 o 4 once¹) e cartucce che prevedono l'uso di applicatori (pistole) speciali; le cartucce esistono in versioni di ± 200 e ± 400 gr. In cima a queste cartucce possono essere applicate delle punte miscelatrici ad elica interna.
  3. Fogli di Mylar© trasparente. Questo materiale che assomiglia al cellophane viene posto sopra il materiale fresco applicato sulla muraglia formando una barriera tra atmosfera ambientale e resina e permettendo che anche la catalizzazione dello strato superficiale avvenga in anaerobiosi.
  4. Reti di fibra di vetro o di Kevlar© che possono essere incorporati nella riparazione per conferire maggiore stabilità.

Altri strumenti e materiali indispensabili per l'applicazione della resina includono:

  1. vasetti per miscelare il prodotto;
  2. stecche di legno o metallo monouso (p.e. abbassalingua) per realizzare la miscela e per applicarla sullo zoccolo;
  3. acetone per sgrassare la muraglia;
  4. strumenti di mascalcia per preparare la zona della muraglia dove s'intende effettuare il lavoro (raspa, coltelli inglesi, brusca metallica);
  5. frese e micromotore (Dremmel©) per lavori fini di preparazione della muraglia (p.e. scanalature, debrigliamento di parete sfaldabile, realizzazione di fori);
  6. fasce autoadesive monouso per proteggere la corona e per l'applicazione del Mylar© al di sopra dell'Equilox©;
  7. asciugacapelli o sverniciatore a getto d'aria calda per essiccare adeguatamente la muraglia dopo lo sgrassaggio con acetone. In condizioni di temperatura ambientale inferiore ai 18° conviene inoltre riscaldare leggermente la porzione di parete interessata e l'Equilox© prima di miscelare i due componenti;
  8. guanti protettivi in lattice.

Confrontando il sistema adesivo Equilox© con le qualità richieste ad un buon materiale di riparazione si può affermare:

1. l'adesività tanto alla cheratina quanto a materiali diversi di protesi è ottima se la superficie della muraglia e di eventuali protesi è preparata (irruvidita, sgrassata, essiccata) adeguatamente;

2. la resistenza meccanica finale del prodotto è molto simile a quella della normale muraglia, ma richiede diverse ore per arrivare allo stadio di resistenza massima; di conseguenza il giorno stesso dell'applicazione il soggetto deve essere tenuto a riposo. Il materiale può comunque essere attraversato da chiodi normali per ferratura già entro 20-30 minuti dall'applicazione senza subire danni. Tuttavia, in questo caso, l'esecuzione dei ribattini deve avvenire con una certa sensibilità e cautela. La resistenza può essere aumentata con l'uso di strisce di rete di fibra di vetro o di Kevlar©, precedentemente imbevuti con la pasta allo stato semi-fluido;

3. l'elasticità del prodotto indurito è molto simile a quella della muraglia, permettendo la sua applicazione anche a quelle regioni del piede sottoposte a notevole elaterio (quarti, talloni);

4. l'uso in campo richiede delle precauzioni inevitabili:

  • a) soggetto calmo o sedato, dato che i tempi di indurimento sono di 4-7 minuti durante i quali il risultato può essere compromesso facilmente da movimenti inopportuni;
  • b) preparazione minuziosa del “campo operativo”. Questo richiede la possibilità d'uso di corrente elettrica (micromotore, apparecchio a getto d'aria calda) ed un ambiente pulito;
  • c) benché i legami chimici si realizzino in una gamma di temperature ambientali abbastanza ampia (10-35°C), temperature molto basse possono richiedere il preriscaldamento della muraglia e dei materiali e prolungare i tempi di catalizzazione, mentre ad alte temperature, diminuisce il tempo utile di lavorazione richiedendo una manualità più precisa e veloce o l'applicazione di piccoli quantitativi in diverse tappe;
  • d) La necessità di coprire il materiale fresco con Mylar© obbliga ad una manualità in più e, a volte, spaventa alcuni soggetti per il caratteristico scricchiolio, simile a quello del cellophane, quando viene manipolato. Il Mylar©, inoltre, produce facilmente pieghe non molto estetiche nel materiale blando sottostante. Stirando adeguatamente il Mylar© e applicando un leggero eccesso di resina (da raspare via una volta indurita), si può limitare questo fenomeno.

5. Il prodotto, che si riscalda moderatamente al momento della catalizzazione, in particolari condizioni può causare danni termici a tessuti vivi sottostanti. In pratica questo può avvenire quando è stato necessario asportare dalla muraglia materiale sfaldato o in decomposizione fino ad arrivare vicino al derma sottostante. Per evitare il rischio di un danno termico, se lo spessore di tessuto cheratinizzato sottostante è esiguo, si deve applicare inizialmente uno strato sottile di resina. In caso di derma scoperto (p.e. setole emorragiche) si deve applicare un drenaggio sotto alla ricostruzione (vedasi oltre). Infezioni o fenomeni di onicomicosi devono essere eliminati con cura prima di essere coperti con resina, altrimenti si assiste inevitabilmente alla progressione della lesione in direzione ascendente sotto la riparazione.

I vapori sprigionati soprattutto dai solventi sono tossici per l'uomo. Un'esposizione prolungata può causare danni epatici e renali. E' raccomandabile lavorare in ambienti ben ventilati e/o con maschera di protezione.

III. 5. 3. Uso ortopedico in puledri

La realizzazione di estensioni palmari, dorsali, laterali e mediali si può effettuare con l'uso di Equilox© e placche d'alluminio. Tagliando la placca d'alluminio nella forma desiderata e tirando in questa delle grosse barbette, si può applicare la resina tra muraglia e barbette. Per aumentare la superficie di adesione tra l'alluminio e la resina è utile praticare una serie di fori nella placca a livello delle barbette (Fig. 50) (Foto 17).

Foto 17
Foto 17
Placca d'alluminio con barbette ed estensione plantare fissata allo zoccolo tramite Equilox©.
Normalmente anche altri materiali si possono fissare alla muraglia nello stesso modo, come per esempio pezzi di tubi PVC precedentemente modellati a caldo, oppure scarpette Dallmer©.
Estensioni dorsali, laterali e mediali d'entità più limitata possono essere realizzate con la sola resina eventualmente rinforzata con fibra di vetro e Kevlar© in questo modo si ottiene, oltre all'estensione (moderata), un rallentamento del consumo della parte di muraglia rinforzata, ispessita artificialmente con la resina (Fig. 51). Per aumentare la superficie di contatto tra resina e muraglia, nella zona dove verrà applicata l'estensione si possono praticare dei solchi nella parete, preferibilmente a decorso parallelo ai tubuli cornei (Foto 18).
Fig 51
Fig. 51
Estensione in mammella con sola resina
Foto 18
Foto 18
Preparazione del piede per l'applicazione di un'estensione in mammella laterale tramite resina.
Perdita di muraglia distale, setole ascendenti e orizzontali possono essere riempite con la resina in maniera analoga a come verrà descritto per i cavalli adulti.
Una situazione particolare nei foal è data dal solco parallelo alla corona che si forma nella muraglia del neonato soprattutto nella regione dorsale dello zoccolo, dovuto alla retrazione della benda perioplica che, alla nascita, ricopre tutto il piedino del nascituro per proteggere il canale del parto della madre. Questo solco, nel foal di 2-3 mesi di età quando, per la continua crescita della parete, si viene a trovare vicino al margine distale dello zoccolo (Fig. 52), se di notevoli dimensioni o profondità può causare un temporaneo squilibrio nel consumo del piede; per evitare questo consumo anomalo, in caso di depressione pronunciata della muraglia distale, si può provvedere a riempire il solco con la resina.
Fig 52
Fig. 52
Solco/depressione della muraglia distale in foal di 2-3 mesi

III. 5. 4. Sostituzione di muraglia distale andata perduta

La perdita di grosse porzioni di muraglia distale, per esempio in caso di perdita accidentale di un ferro, può necessitare, per il fissaggio adeguato del ferro successivo, di un'estesa sostituzione della parete perduta (Foto 19 a, b).

Foto 19a
Foto 19b
Foto 19a - 19b - Sostituzione con Equilox© di muraglia perduta
Se è possibile fissare un ferro tramite qualche chiodo nelle porzioni della muraglia rimaste integre, il riempimento della sostanza mancante è agevolato dato che il ferro proteggerà la porzione distale della riparazione durante il tempo necessario all'indurimento. Precauzione importante da prendere è quella di evitare l'adesione tra la resina e la faccia superiore del ferro a livello dei quarti/talloni dove avviene l'elaterio, applicando un foglio di carta o di Mylar© sopra il ferro prima di inchiodarlo al piede. Se, infatti, la resina aderisce tanto alla muraglia che al ferro, l'espansione del piede obbliga la resina a “scegliere” tra adesione all'unghia o al ferro, causando probabilmente la rottura parziale della riparazione.
Nel caso di una perdita di muraglia particolarmente consistente, bisogna provvedere alla sostituzione di gran parte dell'orlo distale della muraglia prima di poter applicare il ferro; in questo caso si può applicare un blocchetto di legno sotto al piede tramite fasciatura o nastri adesivi, per permettere al cavallo di riposare l'arto durante la fase d'indurimento della resina senza che questa venga a contatto con il suolo (Foto 20). Una volta indurito, il materiale può essere pareggiato in modo analogo all'unghia naturale tramite raspa e coltellino inglese, in modo da formare una superficie d'appoggio adeguata al sedile del ferro. Nella ferratura successiva, allo stesso modo, il pareggio si effettua normalmente, considerando la resina alla pari della muraglia. E' naturalmente da evitare il pareggio a caldo.
Foto 20
Foto 20
Uso di un blocchetto di legno applicato al piede per permettere al cavallo il riposo dell'arto durante la fase d'indurimento della ricostruzione.
Notare il foglio di Mylar© che ricopre l'Equilox© fresco

Hans Castelijns D.V.M. - Certified Farrier
Medico Veterinario - Maniscalco

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